Consorzio Peranzana Alta Daunia:previsioni negative per la campagna olivicola 2014/2015

Come da previsione, la campagna olivicola 2014/15 si presenterà, con molta probabilità, alquanto negativa non solo per le produzioni ma anche per il livello qualitativo delle olive per olio e da tavola. Dopo un inverno anomalo, tra i più caldi dell’ultimo secolo, anche la primavera ha manifestato la sua tipica instabilità stagionale. La persistente piovosità degli ultimi mesi, caratterizzata da fenomeni temporaleschi di elevata intensità, spesso accompagnati da forti grandinate, i repentini sbalzi di temperatura e i forti venti hanno condizionato non poco il regolare ciclo biologico degli oliveti Dauni. Dall’analisi dei campi monitorati e dalle informazioni assunte in loco, al momento è possibile stimare una perdita di produzione pari a circa il 25-30%. Tale situazione interessa tutte le aree dell’Alta Daunia dove si coltiva la Peranzana e la Provenzale ma anche i piccoli areali delle varietà Coratina e Leccino. Come si evince dai dati ufficiali dei bollettini meteorologici del Consorzio di Bonifica, nell’area della Puglia nord, il livello delle piogge, nel periodo aprile/giugno 2014, è stato nettamente superiore ai valori medi stagionali del 15-20% mentre dall’analisi dei bollettini si evince come si è avuta la massima concentrazione di precipitazioni proprio nella fase di mignolatura e allegagione. Gli squilibri fisiologici provocati da particolari condizioni meteo nelle fasi vegetative più delicate hanno determinato una scarsa allegagione con conseguenze negative sulla futura produzione. Anche i mesi di giugno e luglio sono stati caratterizzati da tempo instabile con frequenti precipitazioni piovose, elevata umidità, sensibili escursioni termiche che hanno ulteriormente contribuito allo sviluppo di patologie come occhio di pavone, lebbra, fumaggine ecc. oltre ad intensificare gli attacchi di mosca olearia e margaronia.

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Permane la presenza in molte aree di patologie quali:
– Cocciniglia Mezzograno di pepe
La schiusura delle uova si protrarrà sino ad agosto e anche oltre con la fuoriuscita scalare delle sue neanidi (giovani formazioni di colore giallo aranciato). L’eventuale difesa chimica (max 1 intervento/anno contro l’avversità) potrà essere attuata con l’impiego di Fosmet (max 2 utilizzi/anno indipendentemente dall’avversità), Buprofezin (1 applicazione/anno) e/o Olio bianco. Si tenga conto che temperature superiori ai 38°C determinano mortalità delle uova e delle neanidi di I età.
– Margaronia:
L’adulto è una farfallina di colore bianco madreperlaceo brillante che compare in primavera inoltrata, dopo l’accoppiamento le femmine depongono le uova in gruppi di 3-5 sulla pagina inferiore delle foglie lungo la nervatura mediana. Le larve neonate si portano verso le foglie apicali più tenere dove formano un riparo sericeo e cominciano a nutrirsi del tessuto fogliare della pagina inferiore; successivamente compiono quattro mute, ognuna in ripari diversi tra loro, attraverso le quali ingrossano ed assumono una colorazione più intensa. Le larve di quarta età sono in grado di rodere tutto il tessuto fogliare ed in caso di forti attacchi anche le drupe; arrivate a maturità si costruiscono un riparo formato da foglie saldate tra loro con fili sericei all’interno del quale tessono un bozzoletto dove si incrisalidano. Nel caso di giovani impianti si può intervenire con Bacillus thuringensis, alla comparsa delle prime larve, ripetendo il trattamento dopo 6-8 giorni. Eccezionalmente può essere consentito l’intervento sulle piante adulte in piena produzione a seguito di accertato di un consistente attacco. Lebbra dell’olivo (Colletotricum gleosporioides) questo parassita fungino influenza sia la produzione di olive che la qualità dell’olio. Sui frutti in fase di maturazione si evidenziano aree depresse di colore bruno e forma circolare; internamente la polpa assume un aspetto marcescente. Nei casi più gravi i frutti deperiscono e cadono a terra (cascola precoce) con danno della produzione.

Alcune drupe rimangono sui rami fino all’annata successiva disidratandosi e assumendo aspetto raggrinzito e colore violaceo, denominate “mummie” che consentono lo svernamento dell’inoculo e costituiscono una sorgente di infezione per gli attacchi nella primavera successiva. I propaguli del fungo si diffondono con temperature comprese tra i 16 °C e i 25 °C e umidità relativa superiore al 92%; trasportati dagli schizzi di pioggia, si depositano sulla superficie delle olive e penetrano all’interno della polpa alterandone colore, consistenza e parametri organolettici.
Alcuni studi hanno dimostrato che forti attacchi sui frutti determinano nell’olio un aumento dell’acidità e del numero di perossidi, un minor contenuto in polifenoli, clorofille e carotenoidi, alterazioni nella composizione in steroli, in sostanze aromatiche, alcoli alifatici e triterpenici e cere, modificazione delle caratteristiche sensoriali, con minore intensità degli attributi di fruttato, amaro e piccante. Le alterazioni chimiche ed organolettiche possono determinare la non rispondenza del prodotto ai requisiti normativi per la classificazione come “olio extravergine di oliva”.

LINEE DI DIFESA
Si consiglia una corretta distribuzione di prodotti fitosanitari a base di rame nel periodo primaverile sulla nuova vegetazione prima della fioritura (efficaci anche contro l’occhio di pavone), da ripetere eventualmente nel caso di un andamento primaverile mite e piovoso. A fine estate – inizio autunno potrebbero rendersi necessari ulteriori trattamenti con prodotti rameici da ripetere eventualmente dopo 3-4 settimane compatibilmente con i tempi di carenza previsti dal formulato commerciale utilizzato.
Per ridurre l’incidenza della malattia e l’eventuale inoculo non sono sufficienti trattamenti fitosanitari ma anche opportuni accorgimenti agronomici come l’eliminazione delle “mummie” e le potature di rimonda che, oltre a sfoltire la chioma per favorire l’arieggiamento, facilitano la distribuzione dei prodotti fitosanitari. Anche la raccolta precoce delle olive riduce notevolmente l’incidenza della malattia, consentendo di salvaguardare la qualità dell’olio.

 

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Comunicato Ufficiale del Consorzio Peranzana Alta Daunia
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