Da tempo evito di parlare di questioni politiche, ma alcuni eventi mi inducono a dire, come sempre, quello che penso. Sono profondamente dispiaciuto per la non candidatura di Elena Gentile al consiglio regionale e lo reputo un grande errore, come ho avuto modo di dire ad alcuni dirigenti nel PD. È un errore tecnico, perché se non poteva candidarsi al consiglio regionale, non doveva essere candidata alle primarie, nelle quali molti, compreso io, abbiamo riposto fiducia in lei. Anche ammesso che il regolamento pone dei limiti alle candidature, le deroghe nel PD, in questi anni, sono state la regola e non l’eccezione. È un errore da un punto di vista politico, perché bisogna fare una lista forte per evitare il rischio di avere un solo eletto. Ed Elena, fedele al PD, avrebbe raccolto probabilmente consenso anche fuori dal partito. In ogni caso, il suo comportamento corretto, con il quale rinuncia a candidature altrove, è una lezione a chi, invece, a poche settimane dalle elezioni, lascia il PD per candidarsi in qualche lista civica sperando di avere più “sostegno”, dopo che in questi anni è stata “altamente valorizzata” dal partito e dalla regione. Tutto nel silenzio accondiscendente dei quadri direttivi. Rispetto a questi due modi di concepire la politica, io sceglierò sempre quello di Elena.
E non è l’unico errore di questi giorni. Emiliano va a Lucera a parlare con il candidato Tutolo e a sostenere il candidato sindaco individuato come suo sostituto alle prossime amministrative… senza chiedersi se il PD è d’accordo, se lo condivide, o, peggio, se è stato almeno invitato alla scelta. Con buona umiliazione per quel gruppo di persone che in questi anni si sono battuti per tenere accesa la luce della sezione del PD.
Infine la vicenda di ieri sera alla Regione sulla legge sulla doppia preferenza, dove, al netto delle responsabilità della minoranza sui 2000 emendamenti, la maggioranza ha la responsabilità di non essere stata compatta e di aver relegato questo tema all’ultimo consiglio regionale.
Sia chiaro, come Elena, io sono e resto del PD e darò il mio sostegno a Emiliano, perché lo apprezzo dalla “primavera pugliese”, perché non dimentico le politiche poste in essere da Fitto, perché spero che questa regione non vada mai a finire nelle mani della Lega. Ma ero e sono convinto che se ci sono degli errori, bisogna riconoscerli e cercare di intervenire. Negli ultimi anni molti danni causati al PD sono derivati da scelte anche dalla regione Puglia. Non dimentico la felicità di qualcuno che festeggiava l’elezione alla presidenza della provincia di Foggia di Nicola Gatta, sostenuto dall’allora civico Leo di Gioia e dimenticando che l’altro candidato era espressione del PD. Il tempo ha dimostrato che quella felicità era sbagliata. Ora basta errori! C’è tempo per rimediare, ricominciare, rianimare il popolo del centrosinistra e vincere le elezioni… C’è tempo ripartendo dalla politica, quella vera, quella fatta di passione e di idee, e non di somme di consensi.. perché ho imparato che in politica, non è la somma che fa il totale, ma la serietà del progetto e dei comportamenti degli attori principali… C’è tempo…
Enzo Quaranta