De Vita, Manzelli e Saragnese sui centri estivi a Torremaggiore : una opportunità persa o presa

Riceviamo e pubblichiamo nota dei consiglieri comunali di opposizione De Vita, Manzelli e Saragnese

I centri estivi sono apparsi sotto i riflettori per via della emergenza covid che ha determinato trasferimento di fondi statali ai comuni per la loro realizzazione allo scopo di favorire la ripresa di quella socialita ” sospesa” nei mesi addietro soprattutto a favore dei più sensibili o più meritevoli di attenzione e cura , bambini e ragazzi, disabilita’ comprese.
Il nostro Comune si è visto assegnati 44 mila euro per la gestione di centri estivi che le linee guida ministeriali vogliono impegnati per attività che utilizzino le potenzialità delle scuole dell’infanzia, coinvolgano parrocchie, associazioni e palestre , che si svolgano in strutture quali oratori , sedi scouts e spazi aperti per attività di socialità ed educative da realizzare a piccoli gruppi al fine di assicurare il rispetto delle norme del distanziamento e comunque di sicurezza connesse al rischio epidemia.
Dicono questo le linee guida ministeriali pur richiamate negli atti del nostro comune, pubblicati in maniera sincopata.
Dicono anche ,le linee guida, che per la realizzazione dei centri estivi si puo’ fare ricorso a figure professionali e a volontari e a protocolli con il servizio civile.
Ovvero tutte quelle figure, associazioni, parrocchie , enti che si sono guadagnate un posto di tutto rispetto nella gestione della emergenza nel nostro comune, fino ad essere insignite di una targa per meriti in una pubblica cerimonia, ma evidentemente non altrettanto meritevoli di gestire, o semplicemente di essere destinatari di fondi appositamente dedicati dallo stato per attività sociali in cui si sono già distinti e che gia’ svolgono naturalmente.
Nel nostro comune i fondi sono stati distribuiti equamente a due sole cooperative che erogano in maniera “professionale ” servizi socio educativi.
E sono stati affidati sulle loro mere intenzioni, ovvero senza una vera progettazione e programmazione e men che mai previsione dei costi del servizio, sicché mentre aspettiamo risposta alla nota protocollata il 25 agosto scorso, ci assale il dubbio che nessuna rendicontazione a consuntivo è possibile dove manchi la premessa di una previsione di spesa.
Per noi è una opportunità mancata di comunità.
Per noi sono fondi che andavano spesi nella giusta direzione , che era quella di incentivare e sostenere la naturale attività e vitalità delle associazioni, delle palestre, delle scuole, degli oratori, dei gruppi scouts e infine …di quegli enti che erogano per mestiere servizi socio educativi.

A parte poi, ci si aspetta che il trasferimento di soldi pubblici avvenga nelle forme prescritte, con la obbligatoria pubblicità , e in modo da garantire la efficienza del servizio, la sua economicita’, la imparzialità e la trasparenza.

Nulla di tutto ciò è stato garantito.
Il nostro punto di vista è che è senz’altro una occasione persa.

Non siamo così orbi da comprendere che sia stata anche una occasione ” presa”.
Ma a beneficio di chi?
Quali sono i servizi effettivamente erogati?
Quali gli standard garantiti per il rischio epidemiologico?
Quali le sedi di attività e di accoglienza?
Quanti gli utenti che potranno usufruirne?
E quanti di più sarebbe stato possibile grazie ad una reale programmazione e ad una moltiplicazione delle offerte.
Moltiplicare, non dividere.

Leonardo De Vita
Massima Manzelli
Lorena Saragnese