…come una storia nuova che incomincia
Noi balleremo ancora guancia a guancia…
(F. Bongusto, “Guancia a guancia”, 1986)
Fred Bongusto, che del settore fu un assoluto protagonista, cantava così quando ormai erano spariti i lenti dalle scalette dei disc-jockey. Erano gli anni ottanta e quel rituale delle luci soffuse e delle canzoni immortali che avvicinavano e coinvolgevano fu mandato in cantina. Let the slow play è il braccio romantico di Let the music play, il motto, mutuato dal titolo di una notissima hit di Barry White, che ha accompagnato il libro “La Disco a Torremaggiore”, uno spaccato non solo dei locali che hanno fatto tendenza a Torremaggiore, ma anche della vita sociale di quei tempi gloriosi collocabili tra la metà degli anni 70 e i dieci anni successivi.
Tra le iniziative che hanno accompagnato la presentazione del libro ed il suo indiscutibile successo, da Radio Albatro, unica emittente locale che ha sfidato i tempi e resta in sella dopo lunghi anni di attività, è stato lanciato un chiaro “Aridàtece i lenti”, più che un invito agli attuali operatori dei locali notturni perché possa essere ripristinata quella pratica che consentiva ai disc-jockey (scritto per esteso, fa differenza) un minimo di pausa e alle coppie di formarsi o di confermare la loro unione. Il lento, eredità del night club di una volta, prevedeva rischi e successi. Lui rischiava un “no” all’invito formulato alla ragazza che puntava dall’inizio della serata, ma se le cose andavano bene, poteva starci anche una conclusione favorevole.
Dalle vecchie consolle, noi disc-jockey vedevamo il gioco degli approcci, i rifiuti e le conseguenze dei lenti che mettevamo. Ed oggi possiamo affermare con certezza di aver visto nascere così coppie che sono insieme da anni. Eravamo i celebranti del rituale, e qualche volta, come nel caso di lenti dalla lunga durata, potevamo lasciare il posto di comando per ballare con la ragazza che ci piaceva di più.
A parte i ricordi, era una maniera di approcciare, di conoscersi e socializzare da più vicino. Un modo per scambiarsi parole dolci ma anche una via diretta per capire se quella poteva rimanere una casuale amicizia o diventare altro.
Per questo abbiamo deciso di lanciare una petizione per il ritorno dei lenti nelle programmazioni musicali dei locali notturni. Beninteso, in molti locali in cui, oltre al dee-jay (quelli moderni) c’è un’orchestra che suona, è facile che nelle esecuzioni ci scappi un “…a gentile richiesta…”, e spesso è un lento. Ma quello che si chiede è una sorta di ritorno a sane tradizioni, che non farebbero male a nessuno, anzi…
Let the slow play, lascia che il lento suoni…e coinvolga i ragazzi in una dimenticata maniera di avvicinarsi e sentirsi liberi di comunicare sottovoce, senza isterie da eccesso. Una pratica semplice e appassionante, figlia di altri tempi ma non per questo da lasciare nella tristezza di un dimenticatoio.
Ne parleremo e ne balleremo il 20 maggio prossimo nei locali della sezione torremaggiorese dell’Anfass, in Via Togliatti 34, beneficiaria, con la locale sezione dell’Avo, dei proventi ricavati dalla vendita del fortunato libro di Teo.
In fondo ci divertivamo con poco…ma da vicino.
Teo Bellantuono
Giorgio Barassi