Sono onorata di comunicare che la nostra associazione è partner nel progetto Regerop , misura 10.2 PSR Puglia 2014 -2020 progetti per la conservazione e valorizzazione delle risorse genetiche in agricoltura , insieme all’ Università degli studi Aldo Moro di Bari, all’Università del Salento, il CNR e altri importanti enti di studio e sperimentazione, associazioni di categoria e aziende agricole. Un ringraziamento al già presidente Matteo Aldo Circella che aveva dato impulso a questa partecipazione per la sua determinazione e lungimiranza. Di seguito riportiamo la nota informativa del nostro referente per il progetto Antonello Coletta.
Il presidente Avv. Massima Manzelli
associazione “La PERANZANA Oliva e olio della Daunia
L’associazione “La PERANZANA Oliva e olio della Daunia” ai fini dell’attuazione del progetto si è costituita in ATI, unitamente alle proprie aziende agricole, al Centro di Ricerca, Sperimentazione e Formazione in Agricoltura “Basile Caramia”, al SINAGRI Srl – Servizi Avanzati per la Sostenibilità e l’Innovazione nelle aree Agricole e Rurali Spin Off dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro ed ad altri soggetti partners.
In relazione a detta progettualità l’associazione – che ha quale scopo precipuo la ricerca di un sistema efficace di valorizzazione dei prodotti dell’agricoltura del territorio di Torremaggiore e dintorni al fine di rendere più remunerativa l’attività agricola e più favorevole lo sviluppo del territorio stesso – ha inteso candidarsi alla presentazione/partecipazione ad azioni che promuovano la conservazione in situ e lo scambio di informazioni sulle risorse genetiche olivicole territoriali, con particolare riguardo alla cv di olivo “Torremaggiore”, finalizzate anche alla sua valorizzazione e diffusione.
La Cultivar di olivo “Torremaggiore” – presente in bibliografia, censita ufficialmente, che rappresenta probabilmente l’olivicoltura prima della Provenzale/Peranzana è stata sottoposta alla fine del 2015 ai referenti dell’Università di Bari del progetto della Regione Puglia – Re.Ger.O.P. , al fine di promuovere studi e analisi nel quadro della salvaguardia, gestione e valorizzazione della biodiversità del patrimonio olivicolo pugliese.
Questo al fine di rendere una identità specifica al nostro comprensorio – presupposto per il rilancio della crescita economica, culturale e turistica dello stesso – creando nel settore agricolo – cardine della nostra economia locale – una opportunità inusitata per un settore in perenne crisi ed una chance di promozione dei suoi prodotti e del territorio che li esprime. Per tali ragioni si è sottoposta la possibilità di divenire custodi e divulgatori delle cultivar territoriali e a rischio estinzione:
olivo TORREMAGGIORE, olivo Morosino e olivo Leucocarpa, unitamente alle varie accessioni di Peranzana/Provenzale (per le quali peraltro si ritiene opportuno la ricerca e lo scambio di informazioni intra comunitarie per il tracciamento genetico della presenza di questa cultivar dalle presunte origini francesi in Capitanata),
ritenendo che questo laboratorio di conservazione e coltivazione, nonchè dispensa vegetativa di propagazione e sito di dimostrazione e divulgazione, possa creare indotto di rilevanza economica e scientifica anche in relazione alla verifica delle attidudini di dette varietà alla coltivazione intensiva.
Infatti, la tipicizzazione delle produzioni agricole e l’origine autoctona delle stesse, nonchè la tracciabilità di filiera, risulteranno essere elementi premianti in quanto attraverso produzioni con caratteristiche uniche le imprese potranno sopportare la concorrenza dovuta alla globalizzazione nel mercato nazionale ed internazionale.
In Puglia oltre al percorso qualitativo si è scommesso appunto su quello della riscoperta dei prodotti tipici in modo da caratterizzarne l’immagine in funzione dell’unicità dell’ambiente pedoclimatico, delle tradizioni e della storia legata alla coltivazione della vite, dell’olivo e dell’agricoltura in generale. In tutto ciò, in ogni caso, si può intravedere una potenzialità, una possibile riscoperta od un traino per l’economia in quanto i prodotti tipici, essendo legati ad un’espressione storico-culturale di cui la nostra area abbonda, potrebbero avere fra i consumatori un’attrazione maggiore in riferimento al territorio che li esprime. Aspetti che meriteranno di essere oggetto di un ulteriore approfondimento storico, filologico ed antropologico e le cui risultanze potranno essere riassunte in pubblicazioni che facciano anche loro da cassa armonica alla nostra tipicità regionale.